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di 'Per quel che mi riguarda'

martedì 16 giugno 2009

Ivan della Mea: 'Morte di un comunista"

Ivan Della Mea è morto sabato notte a Milano. Intellettuale non «organico», ha «cantato» di politica come nessuno. (...)Qui il suo ultimo pezzo inedito, inviato sabato, L’età non gliela do, impossibile ( Il Manifesto):


"Se ne sta accucciato tra due bancarelle del mercato di Via Oglio. È sabato e sabato Via Oglio è mercato: frutta e verdura per lo più, un banco grande per il pesce: il pesce si fa sentire, grida da solo. Da un camioncino che diventa bottega arriva il sentore dei polli grigliati interi mezzi ali cosce petti, dei polli fritti interi mezzi ali cosce; coniglio fritto a pezzi; polpette e crocchette: un’aurea circonda l’ambaradam del fritturame, quasi lo santifica: c’è del mistico prima del mastico. Il tipo accucciato sta: accucciato. La fame ce l’ha addosso. Ha rimediato un’arancia mezza tra il marcio e il sano. Butta il marcio e grufola nel sano ci va dentro con tutta la bocca e morde e succhia e si sbrodola: possono essere i suoni della fame. Cazzo, penso, è la fame. Sono sempre stato un pirla tra il penoso e il pietoso. Compro un chilo di arance e glielo porto. Mi guarda serio. Mele mi dice. Fanculo. Il fruttivendolomi schizza di brutto. Cambio? Nisba nient nada no. Compro un chilo di mele. Torno dal tipo e a muso duro: adesso ti tieni mele e arance, cazzi tuoi. E chi dice bah? Mi risponde allegro il tipo. Mi mancano una settantina di metri prima di raggiungere l’ingresso dell’arcicorvettocheincormistava,ora mi sta un po’ meno frequentato com’è da una maggioranza di berluscazzi e leghisti. Quei metri accosto al mercato di solito li percorro dietro le bancarelle per evitare la ressa di massaie e pensionati in caccia del meglio al meno. Ci rinuncio. Dietro le bancarellec ce n’è un tot di barba, randa, una zingarella: stanno, non chiedono, non tendono le mani, soltanto la zingarella ha un bicchierone vuoto di cocacola. Se vuoi dare dai. Morta lì. Il Ricca è morto. Teneva casa davanti al Circolo. Tipo quieto e spesso sorridente, basso e tondo ma non troppo. Non fumava, mai visto fumare. Un calice per la compagnia. Grande giocatore di carte: scopa d’assi e tressette. Quando mancava uno per fare il quarto lo chiamavano dalla strada. Il Ricca si affacciava. Scendeva e il gioco iniziava.

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