Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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venerdì 5 giugno 2009
IL VOCABOLARIO DEL «NUOVO INIZIO» di Barack Obama
IL NUOVO INIZIO - «Io sono qui oggi per cercare di dare il via a un nuovo inizio tra gli Stati Uniti e i musulmani di tutto il mondo; l'inizio di un rapporto che si basi sull'interesse reciproco e sul mutuo rispetto; un rapporto che si basi su una verità precisa, ovvero che America e Islam non si escludono a vicenda, non devono necessariamente essere in competizione tra loro».
L’AMERICA E L’ISLAM - «La libertà in America è tutt'uno con la libertà di professare la propria religione. Ecco perché in ogni Stato americano c'è almeno una moschea, e complessivamente se ne contano oltre 1.200 all'interno dei nostri confini. Ecco perché il governo degli Stati Uniti si è rivolto ai tribunali per tutelare il diritto delle donne e delle giovani ragazze a indossare l'hijab e a punire coloro che vorrebbero impedirglielo. Non c'è dubbio alcuno, pertanto: l'Islam è parte integrante dell'America».
GLI ESTREMISTI VIOLENTI - «Indipendentemente da tutto ciò che pensiamo del passato, non dobbiamo esserne prigionieri. I nostri problemi devono essere affrontati collaborando, diventando partner, condividendo tutti insieme il progresso. Ciò non significa che dovremmo ignorare i motivi di tensione. Significa anzi esattamente il contrario: dobbiamo far fronte a queste tensioni senza indugio
e con determinazione. (...) Ho detto chiaramente che l'America non è - e non sarà mai - in guerra con l'Islam. In ogni caso, però, noi non daremo mai tregua agli estremisti violenti che costituiscono una grave minaccia per la nostra sicurezza».
LA GUERRA IN AFGHANISTAN - «Non lasciatevi trarre in errore: noi non vogliamo che le nostre truppe restino in Afghanistan. Non abbiamo intenzione di impiantarvi basi militari stabili. È lacerante per l'America continuare a perdere giovani uomini e giovani donne. Portare avanti quel conflitto è difficile, oneroso e politicamente arduo. Saremmo ben lieti di riportare a casa anche l'ultimo dei nostri soldati se solo potessimo essere fiduciosi che in Afghanistan e in Pakistan non ci sono estremisti violenti che si prefiggono di massacrare quanti più americani possibile. Ma non è ancora così».
LA GUERRA IN IRAQ - «A differenza di quella in Afghanistan, la guerra in Iraq è stata voluta, ed è una scelta che ha provocato molti forti dissidi mel mio Paese e in tutto il mondo. Anche se sono convinto che il popolo iracheno oggi viva molto meglio senza la tirannia di Saddam Hussein, credo anche che quanto accaduto in Iraq sia servito all'America per comprendere meglio l'uso delle risorse diplomatiche e l'utilità di un consenso internazionale per risolvere, ogni qualvolta ciò sia possibile, i nostri problemi. (...) Onoreremo la nostra promessa e l'accordo preso con il governo iracheno democraticamente eletto di ritirare il contingente combattente dalle città irachene entro luglio e tutti i nostri uomini dall'Iraq entro il 2012».
IL LEGAME CON ISRAELE - «I forti legami dell'America con Israele sono ben noti. Il legame non si spezzerà mai... Minacciare Israele di distruzione o ripetere vili stereotipi contro gli ebrei è profondamente sbagliato e serve soltanto ad evocare nelle menti degli israeliani i più dolorosi dei ricordi impedendo la pace che le popolazioni della regione meritano».
LE SPERANZE DEI PALESTINESI - «Che non ci siano dubbi: la situazione per il popolo palestinese è intollerabile...L'unica soluzione per le aspirazioni dei due popoli è attraverso due Stati, in cui israeliani e palestinesi vivano accanto in pace e in sicurezza. È nell'interesse di Israele, nell'interesse della Palestina, nell'interesse dell'America e nell'interesse del mondo».
IL NUCLEARE - «Tutte le nazioni, compreso l'Iran, dovrebbero avere il diritto di accedere all'energia nucleare pacifica se rispettano i propri impegni in seno al Trattato di non proliferazione nucleare. Questo impegno è il fulcro del Trattato: deve essere valido per tutti e rispettato appieno da tutti».
LA DEMOCRAZIA - «Sono consapevole che negli ultimi anni ci sono state controversie su come vada incentivata la democrazia e molte di queste discussioni sono riconducibili alla guerra in Iraq. Permettetemi di essere chiaro:
nessun sistema di governo può o deve essere imposto da una nazione a un’altra».
Fonte articolo
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