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di 'Per quel che mi riguarda'

venerdì 12 giugno 2009

BALLIAMO SUL TITANIC di Valentino Parlato

Anche a qualche giorno dal voto, a mente fredda, queste elezioni europee sono state un vero disastro. E un disastro gravido di pericoli, soprattutto in Italia. Astensione, avanzata delle destre, dissoluzione delle sinistre: i comunisti e le destre socialdemocratiche sono state mandate al diavolo. E in più, aggiungo io, una situazione di diffusa ingovernabilità. C’è l’eccezione, forse, della Francia, ma altrove è difficile prevedere governi, anche di destra, ma governanti.
In Italia, lo ripeto, la situazione è di pericolosa ingovernabilità.
L’ipotesi cara a Berlusconi, ma anche a buona parte del Pd, di un bipolarismo, cioè della prevalenza di due partiti, alternativamente di governo, è saltata, tanto che anche Berlusconi ha dovuto rinunciare a impegnarsi nel referendum prossimo, che invece il Pd continua a sostenere. L’affermazione, rilevante, della Lega e dell’Italia dei Valori ha tagliato le ali a ogni speranza di bipolarismo. Berlusconi non avrà vita facile neppure lui, anche se la sinistra è a pezzi. E se la situazione é questa - lo sappiamo per esperienza storica – l’ingovernabilità spinge all’autoritarismo: debbo governare, debbo salvare il paese, si dice e si dirà Berlusconi, ragione per cui le forzature autoritarie saranno necessarie e in una stagione di populismo dilagante troveranno sostenitori anche tra quelli che al voto si sono astenuti. La sinistra è allo sbando. Nemmeno la sconfitta placa le coltellate al suo interno e in questa demenza suicida si finisce con l’utilizzare anche Gheddafi. Un parlamentare vicino a D’Alema aveva accettato che Gheddafi entrasse nella grande aula del Senato, e subito (soprattutto nel Pd) è scattato il rifiuto per dare uno schiaffo a Massimo D’Alema. Con questa sinistra ci si può aspettare di tutto: anche un favore a Berlusconi per far dispetto a uno dei propri leaders. E tutto questo – non va dimenticato – nel quadro di una gravissima crisi. Le crisi nei tanto disprezzati Usa hanno portato a Roosevelt e Obama, mentre in Europa, nel passato, a Mussolini e Hitler. E ora c’è l’ondata di destra.
In Italia la sinistra è al disastro. Anche la buona volontà di Fausto Bertinotti, che propone l’unità di tutte le forze che non siano di Berlusconi o di Bossi e che siano pronte e decise a buttare amare tutto il passato del comunismo, del socialismo e di quant’altro non mi persuade proprio. Buona volontà, certo, ma quanto realizzabile? Come non pensare che aggraverà confusione e conflitti interni. L’esperienza dell’Arcobaleno? Discutiamone. Sia chiaro, noi del manifesto siamo tutti per l’unità delle varie sinistre e lo avevamo proposto (inascoltati) prima del voto. Ma in quest’Europa e in quest’Italia come si può lavorare a un rinnovamento e a una unità della sinistra? Durante il fascismo in prigione o in esilio i comunisti e i socialistie anche Don Sturzo lavorarono a capire le ragioni della sconfitta, i cambiamenti della società. Cerchiamo di ricordarcelo e cerchiamo di difendere e rivitalizzare quel che resta di democratico nel nostro paese. I pericoli autoritari incombono e ricordiamo che per sconfiggerli ci volle anche una guerra mondiale.

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