Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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domenica 17 maggio 2009
Omosessualità: Qualcosa di turpe nel pensiero comune.
Il 17 maggio del 1990 l'Organizzazione mondiale della sanità ha cancellato dalla lista delle malattie mentali l'omosessualità. Dal 26 Aprile 2007 l'Unione europea ha stabilito di onorare ogni anno questa data condannando 'le dichiarazioni discriminatorie formulati da dirigenti politici e religiosi nei confronti degli omosessuali, poiché queste alimentano l'odio e la violenza'.
"Il problema è che in Italia c'è una scarsa consapevolezza su questi temi, dobbiamo colmare questi ritardi". Cosa fare? Intanto "sconfiggere il pregiudizio, la discriminazione, la violenza". "Vi invito a un approccio graduale e non massimalista. Iniziamo a far capire che al centro della questione c'è la dignità della persona umana". C'è anche da sviluppare un linguaggio nuovo, parole nuove."
Queste sono alcune delle frasi pronunciate da Fini in una sorta di outing, quanto meno tardivo, la settimana scorsa ad una delegazione dell'Arcy gay e ad alcuni rappresentanti di genitori con figli omosessuali.
Tardivo dicevo, poiché ricordo che circa 10 anni fa, il Presidente attuale della Camera dei Deputati, aveva addirittura etichettato gli insegnanti dichiaratamente gay, non in grado di istriure gli alunni.
Perversione, malattia, depravazione, immoralità, queste sono le definizione di omosessualità. Una persona omosessuale non è 'NORMALE'. Ma dove sta la normalità? Me lo sono chiesta da sempre e sono sempre giunta ad una risposta che non ha nulla a che vedere con la tendenza sessuale ma con l'intelletto della persona stessa.
La Francia ha chiesto all'Onu, alla fine novembre dello scorso anno, la depenalizzazione universale dell'omosessualità. La richiesta di pronunciamento dell'istituzione internazionale riguardava la decriminalizzazione universale dell'omosessualità, delle leggi antisodomia, quelle contro i rapporti tra persone dello stesso sesso e le leggi contro i presunti atti osceni, nei 57 paesi dove queste legislazioni esistono ancora.
Tutti i paesi europei hanno sottoscritto la mozione, che prevede la depenalizzazione universale dell’omosessualità, tutti tranne monsignor Migliore, rappresentante del Vaticano presso le Nazioni Unite, lui si è opposto adducendo come motivazione il fatto che alcuni paesi, che non tollerano l’omosessualità, sarebbero messi alla gogna.
Gli omosessuali, secondo il catechismo cattolico sono subiti, ha detto Migliore, ma: “Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani, senza tener conto che, se adottate, essi creeranno nuove e implacabili discriminazioni tra i paesi stessi.”
La replica a queste affermazioni è stata ferma è decisa. Secondo Mancuso, presidente dell’Arcigay questa dichiarazione é: "di una gravità inaudita, il Vaticano, e quindi la chiesa cattolica tutta, si dovrà adoperare affinché questa richiesta non passi poiché con essa si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di gay e di lesbiche che hanno la sfortuna di abitare in paesi sanguinari”.
Sono 91 i paesi nel mondo che prevedono carcere e torture, e tra questi 19 contemplano persino la condanna a morte per gli omosessuali. Secondo il Vaticano questi paesi (barbari) andrebbero protetti a discapito degli uomini e delle donne gay che invece in queste nazioni vengono perseguitati e uccisi. No, scusate, c’è qualcosa che non quadra, vi sembra amore per il prossimo questo? A me no. A me sembra, piuttosto, un voler salvaguardare la barbarie al posto della giustizia e della libertà cui aspirano tutti gli esseri umani, indipendentemente dalle loro tendenze sessuali.
Princesa è una delicatissima canzone di Faber che parla della solitudine e del dolore di chi non vede il proprio corpo compatibile con la propria anima e allora ricorre al bisturi affinché anima e corpo trovino il giusto connubio.
"Il problema è che in Italia c'è una scarsa consapevolezza su questi temi, dobbiamo colmare questi ritardi". Cosa fare? Intanto "sconfiggere il pregiudizio, la discriminazione, la violenza". "Vi invito a un approccio graduale e non massimalista. Iniziamo a far capire che al centro della questione c'è la dignità della persona umana". C'è anche da sviluppare un linguaggio nuovo, parole nuove."
Queste sono alcune delle frasi pronunciate da Fini in una sorta di outing, quanto meno tardivo, la settimana scorsa ad una delegazione dell'Arcy gay e ad alcuni rappresentanti di genitori con figli omosessuali.
Tardivo dicevo, poiché ricordo che circa 10 anni fa, il Presidente attuale della Camera dei Deputati, aveva addirittura etichettato gli insegnanti dichiaratamente gay, non in grado di istriure gli alunni.
Perversione, malattia, depravazione, immoralità, queste sono le definizione di omosessualità. Una persona omosessuale non è 'NORMALE'. Ma dove sta la normalità? Me lo sono chiesta da sempre e sono sempre giunta ad una risposta che non ha nulla a che vedere con la tendenza sessuale ma con l'intelletto della persona stessa.
La Francia ha chiesto all'Onu, alla fine novembre dello scorso anno, la depenalizzazione universale dell'omosessualità. La richiesta di pronunciamento dell'istituzione internazionale riguardava la decriminalizzazione universale dell'omosessualità, delle leggi antisodomia, quelle contro i rapporti tra persone dello stesso sesso e le leggi contro i presunti atti osceni, nei 57 paesi dove queste legislazioni esistono ancora.
Tutti i paesi europei hanno sottoscritto la mozione, che prevede la depenalizzazione universale dell’omosessualità, tutti tranne monsignor Migliore, rappresentante del Vaticano presso le Nazioni Unite, lui si è opposto adducendo come motivazione il fatto che alcuni paesi, che non tollerano l’omosessualità, sarebbero messi alla gogna.
Gli omosessuali, secondo il catechismo cattolico sono subiti, ha detto Migliore, ma: “Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani, senza tener conto che, se adottate, essi creeranno nuove e implacabili discriminazioni tra i paesi stessi.”
La replica a queste affermazioni è stata ferma è decisa. Secondo Mancuso, presidente dell’Arcigay questa dichiarazione é: "di una gravità inaudita, il Vaticano, e quindi la chiesa cattolica tutta, si dovrà adoperare affinché questa richiesta non passi poiché con essa si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di gay e di lesbiche che hanno la sfortuna di abitare in paesi sanguinari”.
Sono 91 i paesi nel mondo che prevedono carcere e torture, e tra questi 19 contemplano persino la condanna a morte per gli omosessuali. Secondo il Vaticano questi paesi (barbari) andrebbero protetti a discapito degli uomini e delle donne gay che invece in queste nazioni vengono perseguitati e uccisi. No, scusate, c’è qualcosa che non quadra, vi sembra amore per il prossimo questo? A me no. A me sembra, piuttosto, un voler salvaguardare la barbarie al posto della giustizia e della libertà cui aspirano tutti gli esseri umani, indipendentemente dalle loro tendenze sessuali.
Princesa è una delicatissima canzone di Faber che parla della solitudine e del dolore di chi non vede il proprio corpo compatibile con la propria anima e allora ricorre al bisturi affinché anima e corpo trovino il giusto connubio.
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C'è ancora tanta strada da fare perchè l'omosessualità non venga considerata peccato, è una cosa molto triste perchè vuol dire che non c'è accettazione dell'altro se è diverso da noi.
RispondiEliminaIn realtà non si riflette sul fatto che l'omosessuale ama, ma l'oggetto del suo amore è dello stesso sesso; che importa? si può mai condannare qualcuno perchè ama? la nostra è ancora una nazione ipocrita e bacchettona e la Chiesa non si è evoluta insieme all'evolversi dei costumi,io penso che a poco a poco lo farà e dovrà ammettere di aver sbagliato come su tante altre cose del passato.
Salvina
'Il diverso': finché etichettiamo così gli omosessuali, non si andrà da nessuna parte. La diversità non sta nelle scelte sessuali ma nell'intelligenza di noi tutti.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la Chiesa per me con questo pontificato si stanno facendo degli enormi passi indietro. Questa Chiesa discrimina non integra, é questa la verità vera. Ciao e grazie per essere passata.
Io vorrei porre l'accento sulla condizione psicologica delle persone che vivono nel corpo di un altro. A volte un pantalone, una gonna, che non piace ci fa già sentire non bene con noi stssi. Come sentirsi quando a non farci stare bene è il nostro corpo che non possiamo togliere a nostro piacimento? Notti insonni, travagli interiori, vergogna nei confronti di una società che distrattamente guarda e giudica.
RispondiEliminaQuanto dolore e quanta sofferenza è scritta nell'animo coperta di cicatrici che riportano a galla un passato doloroso.
La strada è ancora lunga, bisogna fare leva sulle coscienze, ma le coscienze devono essere coltivate, curate, accarezzate, ingentilite, raddrizzate ecc. ci saranno dei bravi maestri che ci educheranno a ciò?
Enzo sottoscrivo ogni tua parola, l'unico modo é la sensibilizzazione. Bisogna sertirsi 'uguali' mai 'diversi'. Io mi posso sentire diversa da chi delinque, da chi stupra le donne, dai pedofili, ma non da chi ama.
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