
Il capo dei nativi, Phil Fontaine, è atteso domani in Vaticano dove riceverebbe le scuse ufficiali della Chiesa per gli abusi subiti dai bambini. Ma in patria secondo l'associazione "Amici e parenti degli scomparsi", che raggruppa molti degli aborigeni, è polemica per quella che molti aborigeni dicono essere un'iniziativa del governo: Fontaine, cioé, su pressione del governo avrebbe deciso di accettare le scuse a nome di tutti ma senza preventivamente consultare né l'associazione, né gli aborigeni anziani.


Prima di accettare le scuse, gli aborigeni che si riconoscono nella associazione "amici e parenti degli scomparsi" chiedono appunto che siano rivelati i luoghi dove giacciono i resti dei bambini, per dare loro una degna sepoltura; che i colpevoli vengano identificati e consegnati alle autorità, per essere processati; che vengano rese pubbliche le prove degli atti compiuti aprendo gli archivi del Vaticano e che vengano revocate le bolle pontificie "Romanus Pontifex" (del 1454) e "Inter Caetera" (del 1493), che di fatto legittimarono la conquista del Nuovo Mondo e la distruzione sistematica dei popoli indigeni non cristiani.
Il governo canadese ha già espresso le sue scuse ufficiali agli aborigeni del Canada.
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