Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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giovedì 16 aprile 2009
La satira fa male al re e ai suoi cortigiani.
Due buone notizie: la satira è viva e l’informazione può risultare insopportabile. Ce lo dicono i massimi garanti del pluralismo del servizio pubblico censurando una vignetta di Vauro e rifiutando i contenuti di alcuni interviste rilasciate, a Annozero, da medici e studenti, sulla mancata prevenzione in Abruzzo. L’ordine di sospendere il nostro Vauro e di riequilibrare immediatamente i servizi andati in onda sul terremoto», sono il biglietto da visita della coppia Masi-Garimberti, appena nominata al vertice della Rai. Gli stessi che nulla hanno avuto da obiettare alla indecorosa lettura delle percentuali di share, sbandierate dalla conduttrice del Tg1 per esaltare la performance delle edizioni sul terremoto. Forse è così che si rispettano i morti. Nonostante la pornografia del dolore trasmessa da reti e testate, l’applauso scrosciante e ininterrotto all’imbarazzante sfilata dei ministri nelle tendopoli, è sufficiente che una voce non rispetti l’intonazione del coro per incatenare una reazione violenta nei toni e censoria nella sostanza. Tanto più eloquente se confrontata con la forza di un centrodestra che controlla la comunicazione di massa in Italia.
La ragione di una pressione così sproporzionata è semplice. Un regime mediatico, connotato da una strutturale, panoptica rappresentazione della realtà, nutrito dalla sovrapposizione tra istituzioni e audience, si può difendere solo annullando ogni elemento dissonante. Anche una piccola
crepa diventa una voragine se, come in questo caso, attraversa il piccolo schermo parlando a milioni di persone, a quella stessa platea che si
vorrebbe assopita e ormai neutralizzata dalla cultura del regimetto. L’obiettivo della censura, con Vauro e Santoro, siamo noi, telespettatori, cittadini di destra e di sinistra, tutti con lo stesso diritto (negato) di vivere in una democrazia aperta e forte. (Norma Rangeri-Il Manifesto)
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Notiamo che lo psiconano a riguardo non si è pronunciato, confidando che lo stuolo di suoi cortigiani avrebbe fatto la solita crociata. Personalmente la cosa mi fa ridere pensando al prossimo dog sitter del capo.
RispondiEliminaI cortigiani del re sono già sotto pressione per cercare di togliere le penne e il microfono agli altri componenti della redazione dopo aver tolto la matita a Vauro.
RispondiEliminaSono incazzata e lo dico esplicitamente perché ritengo la trasmissione di Santoro l'unica che ha messo la lente d'ingrandimento sui fatti reali, senza edulcorarli.
Grazie del commento Mercer, un abbraccio