Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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sabato 25 aprile 2009
Grazie Franco, amico mio, ovunque tu sia.
Dedico questo 25 Aprile a Franco 'Felice' Napoli, Capitano dei partigiani che combatté per la libertà del nostro Paese a fianco di Sandro Pertini e Giuseppe Saragat.
-Cosa é per te la festa del 25 aprile Franco? gli chiesi un giorno.
-Rispose: 'La festa del 25 aprile é per noi che abbiamo combattuto in prima linea, siamo stati incarcerati, siamo stati torturati insieme magari ai nostri familiari più cari, per noi il 25 aprile é la festa di 'tutti' gli italiani che amano e amavano la libertà. Lui, che ci ha lasciato lo scorso anno, ha scritto anche un libro nel 1996, intitolato 'Villa Wolkonsky'. Quella villa era la sede del consolato tedesco negli anni della resistenza ed era la dimora di un certo Priebke. Definirla la villa degli orrori é diminutivo, in quella dimora avvenivano le torture, i processi sommari, le uccisioni, ecc. ecc.
Leggere la storia nei libri non ti dà l'idea, non ti fa capire fino in fondo cosa é la 'libertà', quanti uomini hanno lottato per rendercela affinché noi la sarlvaguardassimo e la custodissimo nel migliore dei modi. Ascoltare dalla viva voce, facendosi trasportare anche dai sentimenti e dalle lacrime di chi ha conquistato la libertà sopportando anche le torturare o guardando negli occhi le persone care (madre anziana compresa)a loro volta, sotto tortura, vi posso assicurare che coinvolge diversamente.
A tutte le donne e a tutti gli uomini che ci hanno restituito la libertà noi dobbiamo graditudine, per questo dico: 'grazie Franco, amico mio, ovunque tu sia mi hai lasciato un grande vuoto.'
-Cosa é per te la festa del 25 aprile Franco? gli chiesi un giorno.
-Rispose: 'La festa del 25 aprile é per noi che abbiamo combattuto in prima linea, siamo stati incarcerati, siamo stati torturati insieme magari ai nostri familiari più cari, per noi il 25 aprile é la festa di 'tutti' gli italiani che amano e amavano la libertà. Lui, che ci ha lasciato lo scorso anno, ha scritto anche un libro nel 1996, intitolato 'Villa Wolkonsky'. Quella villa era la sede del consolato tedesco negli anni della resistenza ed era la dimora di un certo Priebke. Definirla la villa degli orrori é diminutivo, in quella dimora avvenivano le torture, i processi sommari, le uccisioni, ecc. ecc.
Leggere la storia nei libri non ti dà l'idea, non ti fa capire fino in fondo cosa é la 'libertà', quanti uomini hanno lottato per rendercela affinché noi la sarlvaguardassimo e la custodissimo nel migliore dei modi. Ascoltare dalla viva voce, facendosi trasportare anche dai sentimenti e dalle lacrime di chi ha conquistato la libertà sopportando anche le torturare o guardando negli occhi le persone care (madre anziana compresa)a loro volta, sotto tortura, vi posso assicurare che coinvolge diversamente.
A tutte le donne e a tutti gli uomini che ci hanno restituito la libertà noi dobbiamo graditudine, per questo dico: 'grazie Franco, amico mio, ovunque tu sia mi hai lasciato un grande vuoto.'
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Sei un GRANDE!!!!!!
RispondiEliminaLibertà!
RispondiEliminaho letto e distribuito ad alcuni docenti universitari il libro di Franco F. Napoli, anche grazie all'aiuto dei familiari che gestiscono a Como l'AutoEuropaImport.
RispondiEliminaMi piacerebbe in futuro rendere più note le tesi di F. Napoli che trovo molto interessanti, potrebbe essermi d'aiuto? Può scrivermi:
nicola.erba@studenti.unimi.it