Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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martedì 31 marzo 2009
Credevo nelle stelle, la canzone del clandestino.
Ansa Nuova tragedia del mare tra l'Africa e l'Italia: due barconi carichi di migranti sono affondati. A bordo c'erano centinaia di disperati e quasi tutti sono al momento dati per dispersi dai guardacoste libici che stanno conducendo le operazioni di soccorso. Le informazioni sull'accaduto sono ancora confuse. Si parla -a quanto riferito alla Reuters da funzionari locali - di quattro imbarcazioni in difficolta' non lontano dalla costa della Libia. Di queste due sono sicuramente affondate. Delle altre due non si sa niente, anche se il ministero dell'Interno libico ha reso noto che una nave cisterna italiana ha salvato 350 clandestini che si trovavano a bordo di una imbarcazione alla deriva. Per il momento sono state tratte in salvo 23 persone mentre di altre 21 sono stati recuperati i corpi senza vita. I dispersi: considerando che su una imbarcazione affondata si trovavano 253 persone e sull'altra 365, sono pertanto piu' di 500.
Credevo nelle stelle
Credevo nelle stelle ed anche di volare,
finché un dì mi dissero da qui te ne devi andare,
lasciando i miei ricordi dispersi in un cortile,
baciato sulla fronte dalla bocca di un fucile.
Cominciai il mio viaggio verso l’orizzonte,
senza nessuna meta senza nessuna fonte,
e li che mi accorsi dentro il mio io
che se al mondo c’è l’ingiustizia non può esserci Dio.
All’alba dei sogni vidi il primo tramonto,
il viaggio così lungo diventò sempre più corto
ma la vita mi giocai prendendo la via del mare,
con la certezza che peggio non poteva andare.
Eravamo stretti stretti tra le braccia di un canotto
nelle mani della morte l’inconscio il nostro motto.
La sorte volle che ci scontrammo contro un’onda,
ma il mio sogno più bello era baciare l’altra sponda.
Eppure in quel momento toccai la felicità,
perché come uomo finalmente ebbi la libertà.
(AELLE)
Credevo nelle stelle
Credevo nelle stelle ed anche di volare,
finché un dì mi dissero da qui te ne devi andare,
lasciando i miei ricordi dispersi in un cortile,
baciato sulla fronte dalla bocca di un fucile.
Cominciai il mio viaggio verso l’orizzonte,
senza nessuna meta senza nessuna fonte,
e li che mi accorsi dentro il mio io
che se al mondo c’è l’ingiustizia non può esserci Dio.
All’alba dei sogni vidi il primo tramonto,
il viaggio così lungo diventò sempre più corto
ma la vita mi giocai prendendo la via del mare,
con la certezza che peggio non poteva andare.
Eravamo stretti stretti tra le braccia di un canotto
nelle mani della morte l’inconscio il nostro motto.
La sorte volle che ci scontrammo contro un’onda,
ma il mio sogno più bello era baciare l’altra sponda.
Eppure in quel momento toccai la felicità,
perché come uomo finalmente ebbi la libertà.
(AELLE)
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hai visto il blog che ho fatto su richiesta di mario pavone? ti metto qui il link
RispondiEliminaHo letto tutto, ho li occhi offuscati ed umidi, credimi, sono troppo commosso.
RispondiEliminaEcco la triste eredità del capitalismo colonialista che ha derubato i poveri per dare ai ricchi.
Ma il tempo è galantuomo e non sò come
io come ai vecchi tempi dico ancora:
"Add'arrivà...e arriverà ...... baffone."
Franco Rubino
Grazie Laura.;-)
RispondiEliminaGrazie per il commento Franco. Sai cosa penso io.....che il mondo é di tutti e tutti dovrebbero liberamente conviverci! Che idealista!
RispondiEliminaÈ una immane tragedia questa, una tragedia che rasenta l'incredibile per non dire che lo supera. In questo caso qui (parlo del naufragio) l'Italia non ha colpe. Ma di colpe l'Italia e gli altri Paesi del mondo cosiddetto ricco ne hanno tanti ad iniziare dagli aiuti stanziati per annullare il debito pubblico dei Paesi più poveri, sempre sventolato dai vari governi ricchi europei e non ma mai attuato.
Adesso nel prossimo G20 si parlerà di tutto e non di questa emergenza, vedrai!
Resto sempre allibito davanti a queste cose. Riesco perfino a commuovermi e ad in******mi. Perchè loro non devono avere diritto ad una opportunità? Come può un popolo che proclama le sue radici cattolico-cristiane permettere che accada tutto questo? Biagio Liccardi
RispondiEliminaSono esterrefatta anch'io Biagio, questi Esseri Umani sono dei numeri che non fanno numero, é assurdo!!
RispondiEliminaVero, l'Italia non ha colpe, ma cosa facciamo per evitare che tutto questo accada? Sono cresciuto con l'idea e la convinzione che "siamo tutti fratelli" (vecchia cultura cattolica) e me la porto dentro.Biagio Liccardi
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