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di 'Per quel che mi riguarda'

venerdì 20 febbraio 2009

Erano delle belle giornate.

'Los límites de la decencia'



“Davvero lo ha detto?” ci chiedono i colleghi argentini, e i funzionari dell'ambasciata che devono riferire al governo di Buenos Aires. Lo ha detto. Adesso c'è anche il video, fino a mercoledì pomeriggio c'era solo la nostra cronaca di quello strano venerdì sera al palasport di Cagliari, con un premier proteso in un grande show personale, “barzellette, cazzottini, battute e battutacce”, scrivemmo. Si passava dalla sua statura “sottovalutata”, a sentir lui, al caso di Eluana Englaro, con la stessa leggerezza. Dalle prese in giro di Soru fino al pezzo sui desaparecidos, “agghiacciante”, lo definimmo.
Quelle righe sono state riprese e riaffermate in patria dal quotidiano di Buenos Aires, Clarin, in una corrispondenza da Roma che cita il nostro servizio. «Erano belle giornate, li facevano scendere dall'aereo...”. Per altro si tratta di una battuta già proposta in altre occasioni.
(l'Unità.it)Continua a leggere


In realtà voleva fare una battuta delle sue, il Presidente del Consiglio italiano, mica intendeva offendere nessuno.
IO MI VERGOGNO di essere italiana, mi vergogno di essere rappresentata da un uomo che non conosce la storia, mi vergogno di far parte di un Paese, il cui capo del Governo fa queste battute oscene che superano qualsiasi limite della decenza.

I voli della morte, quelli che dal 1976 al 1983 la dittatura argentina usava fare per eliminare gli oppositori dopo averli seviziati e torturati non è una barzelletta. Troppe famiglie tuttora piangono i loro cari che solo perché si opponevano ad un regime dittatoriale e sanguinario venivano fatti salire su un aereo, spinti fuori dal portellone e gettati nel Rio de la Plata. Questa è una dolorosissima pagina della storia argentina, non può essere usata per far ridere una platea di gente con la mente occlusa! ros





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