Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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lunedì 16 febbraio 2009
Bavaglio alla rete!
Il senatore D'Alia dell'UDC vuole oscurare la Rete. Ha proposto un emendamento, approvato in Senato, a un disegno di legge di Brunetta che obbligherà i provider a oscurare siti, blog o social media come YouTube e Facebook su richiesta del ministero degli Interni per reati di opinione, ad esempio un filmato o un gruppo che invitano a non osservare una legge considerata ingiusta. Senza nessuna sentenza della magistratura. Questo, oggi, avviene solo in Cina. In una dittatura. I cinesi hanno eretto contro l'informazione di Internet un "Golden Wall", si sono ispirati alla Muraglia Cinese. D'Alia vuole costruire un "Merda Wall", si è ispirato allo psiconano.
Il vero concorrente di Mediaset è YouTube. Mediaset non la comprerei neppure se me la regalassero. La pubblicità sta abbandonando la televisione e l'informazione si fa in Rete. Mettere Internet sotto il controllo del potere esecutivo vuol dire chiuderla di fatto e tappare la bocca ai cittadini liberi.
Marco Pancini di Google ha dichiarato:"No, le leggi ad Aziendam che poi hanno un impatto su tutto l’ecosistema non si possono fare. E bisognerebbe evitare di portare l’Italia a livello dei peggiori paesi del mondo in fatto di reati d’opinione". www.beppegrillo.it
Attingere da Internet qualsiasi informazione liberamente sarà più difficile se si dovessero mettere dei filtri alla rete, anche Bush (è tutto dire) si è astenuto, io ritengo che tutti dobbiamo lottare affinché questo non succeda.
È chiaro che non essendoci ancora un regime dittatoriale in Italia (forse), mi chiedo quale possa essere l’interesse che motiva il signor D’Alia o più nello specifico il premier a voler regolamentare internet, e cioè mettere dei filtri a blogs, youtube e a social networks. Adesso non mi venissero a dire che si vuole impedire la presenza a dei gruppi presenti nei social networks come face book etichettati come violenti o razzisti poiché questa non è la verità in quanto lo stesso social network si è assunto la responsabilità di arginare detto fenomeno.
A pensar male ci si azzecca io credo che qualche utilità Berlusconi ce l’ha nel voler mettere il ‘bavaglio’ alla rete. Qualche settimana fa Mediaset ha fatto un’analisi su youtube e ha anche annunciato di voler adire le vie legali poiché da quell’approfondimento aveva appurato che youtube è causa di una perdita di diversi milioni di euro per la società. Il danno che youtube causa a Mediaset è dovuto al fatto che la gente prende piccoli pezzi di programmi tv e li rilancia in rete, cosicché i telespettatori non sono più incentivati a guardare in diretta i programmi televisivi e questo abbassa, naturalmente, l’audience dei programmi stessi e di conseguenza il monte pubblicitario diminuisce. ros
Il vero concorrente di Mediaset è YouTube. Mediaset non la comprerei neppure se me la regalassero. La pubblicità sta abbandonando la televisione e l'informazione si fa in Rete. Mettere Internet sotto il controllo del potere esecutivo vuol dire chiuderla di fatto e tappare la bocca ai cittadini liberi.
Marco Pancini di Google ha dichiarato:"No, le leggi ad Aziendam che poi hanno un impatto su tutto l’ecosistema non si possono fare. E bisognerebbe evitare di portare l’Italia a livello dei peggiori paesi del mondo in fatto di reati d’opinione". www.beppegrillo.it
Attingere da Internet qualsiasi informazione liberamente sarà più difficile se si dovessero mettere dei filtri alla rete, anche Bush (è tutto dire) si è astenuto, io ritengo che tutti dobbiamo lottare affinché questo non succeda.
È chiaro che non essendoci ancora un regime dittatoriale in Italia (forse), mi chiedo quale possa essere l’interesse che motiva il signor D’Alia o più nello specifico il premier a voler regolamentare internet, e cioè mettere dei filtri a blogs, youtube e a social networks. Adesso non mi venissero a dire che si vuole impedire la presenza a dei gruppi presenti nei social networks come face book etichettati come violenti o razzisti poiché questa non è la verità in quanto lo stesso social network si è assunto la responsabilità di arginare detto fenomeno.
A pensar male ci si azzecca io credo che qualche utilità Berlusconi ce l’ha nel voler mettere il ‘bavaglio’ alla rete. Qualche settimana fa Mediaset ha fatto un’analisi su youtube e ha anche annunciato di voler adire le vie legali poiché da quell’approfondimento aveva appurato che youtube è causa di una perdita di diversi milioni di euro per la società. Il danno che youtube causa a Mediaset è dovuto al fatto che la gente prende piccoli pezzi di programmi tv e li rilancia in rete, cosicché i telespettatori non sono più incentivati a guardare in diretta i programmi televisivi e questo abbassa, naturalmente, l’audience dei programmi stessi e di conseguenza il monte pubblicitario diminuisce. ros
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